Geremia la Bibbia ebraica interlineare, edizioni San Paolo, è un genere letterario apparso per la prima volta ad Anversa nel 1572 ad opera del “Regio prototipografo” Christophe Platin.
Il riferimento è alla versione greca dei “Settanta” (edita nel 1935 e successivamente nel 2006) che rappresenta l’incontro tra religione ebraica e cultura greca.
Nel dettaglio l’opera prevede nelle pagine di destra sotto il testo in ebraico la traduzione parola per parola in italiano.
In calce nelle pagine di destra appare l’analisi delle voci verbali ebraiche. La correlazione tra ogni forma verbale e la corrispondente analisi è data da lettere alfabetiche maiuscole in rosso.
Nelle pagine di sinistra si riportano note di critica testuale che illustrano le traduzioni antiche dal testo ebraico nonché versioni moderne.
Il testo ha lo scopo di fornire al lettore una traduzione del testo ebraico evidenziando i tratti caratteristici della scrittura ebraica comprensiva delle incertezze e difficoltà di traduzioni di morfemi (unità elementare nel sistema delle forme grammaticali) e sintagmi (unità sintattica significativa autonoma) che sono del tutto comprensibili solo a chi conosce la lingua originale.
A ciò si aggiunge la difficoltà di trasporre in un’altra lingua il testo del profeta Geremia; ciò è dovuto, anche, alle innumerevoli traduzioni antecedenti che possono aver introdotto errori ed imprecisioni che rendono difficili l’interpretazione del versetto in ebraico.
Inoltre nella letteratura ebraica si ha un uso diverso dei tempi e dei modi dove il perfetto ha valore di passato o di presente così come per l’imperfetto.
Tre principi generali hanno ispirato l’opera: utilizzare soluzioni grafiche che facilitano la comprensione del testo in ebraico; mantenere per ogni termine la medesima traduzione; rispetto del valore grammaticale, sintattico e semantico della lingua ebraica.
Al pari di altri testi biblici il “Rotolo di Geremia” è uno scritto complesso che ha attraversato più processi redazionali come può apparire evidente osservando le diseguaglianze tra la prima parte dove compaiono detti e discorsi contro Giuda e Israele e la seconda di carattere narrativo e biografico; come anche il passaggio tra poesia e prosa o la loro contemporanea presenza in uno stesso brano.
Il libro di Geremia occupa gran parte del Vecchio Testamento ripercorrendo la vita del Profeta ed annunciando una nuova Alleanza tra Dio e Israele.
Il messaggio fondamentale oltre alla “Nuova Alleanza” è la centralità del ruolo del Profeta e la vicinanza alla parola di Dio.
Geremia viene citato anche nel Nuovo Testamento riportando le persecuzioni subite dal Profeta paragonandole al supplizio sopportato da Cristo stabilendo in questo modo un forte legame identitario tra il Profeta Geremia e Gesù di Nazareth.